115 M’Arcordo…quando ho cominciato ad arcordarmme.

un momento di rifressione
un momento di rifressione

Stamane nel chat di Facebook ho trovato un messaggio, era arrivato nel mezzo della notte per me, era l’alba a Sansepolcro. Qualcuno, meglio qualcuna, si sveglia presto.

<<ohhh Fausto!!! Al Borgo te stanno fregando la paternità di m’arcordo!!!>>

Ho voluto interpretare tutti quei punti esclamativi come un grido dall’allarme, di dolore come se me rubassero un cittino. Era un’amica che da lontano me berciava per avvisarmi d’un’imminente catastrofe. Non esageriamo! Ma lei non era stata la prima. Nel mezzo della notte precedente avevo ricevuto un’email da un’amica che come me abita lontano dal Borgo, dove mi si chiedeva se lo sapevo che ci sarebbe stato un programma di nome “m’arcordo”. Si, lo sapevo. O meglio avevo letto come tanti l’invito alla presentazione del programma.

In realtà c’erano stati alcuni brevi contatti in un chat con l’autore nel settembre scorso, in cui m’aveva informato della sua idea per un futuro programma di storia, di memorie di Sansepocro che aveva in mente. Non ci fu seguito o alcuna ulteriore comunicazione. Ed io me n’ero quasi dimenticato, succede con l’età.

Ma io non son mica il babbo di M’Arcordo… ora ripensandoci diciamo che l’avevo adottato, ma si può adottare un nome?

M’arcordo quando ho cominciato ad arcordamme, ai tempi del Ghiozzo, e son passati più di cinque anni. Dopo più di 700 pagine di memorie mie e d’altri, dopo quasi 100.000 visite nel mio blog, ancora credo quello che scrissi nella prima pagina sia valido:

La storia è fatta di persone, di pensieri e di sentimenti. Le date e gli anniversari ce li ricordano, ce li fanno sentire vicini  e riescono ad accomunarci con chi ci ha preceduto e ci ha poi lasciato. Sta a noi scegliere quelli che vogliamo che continuino a vivere con noi. E quando questa nostra memoria collettiva sarà perduta, moriranno con noi!

Questo è l’obbiettivo di questa rubrica “M’Arcordo…”. Ricordare persone e fatti che ci sono cari, perchè ci hanno colpito, e proprio ricordandoli cercheremo di farli rivivere. Forse non è altro che un’illusione d’aver con loro un momento d’ immortalità.

Spero inoltre che le mie memorie personali siano da stimolo ad altri per condividere le loro con chi ci voglia leggere. Ecco, assieme possiamo creare la nostra memoria collettiva.

La memoria personale arricchita da quella collettiva non appartiene a tutti, ma solo a quelli con cui la vogliono condividere e poi saranno questi a coltivarla.

Ecco perchè M’Arcordo… de babbi e de mamme ce n’ha parecchi e questo è il bello e bisogna sostenerci a vicenda, così il cittino cresce bene in bellezza e salute.

Ripeto: non ho nessun diritto sul nome “m’arcordo”, ma voglio pensare che M’Arcordo… in qualche maniera l’avevo adottato per primo, ed il cittino è venuto su bene grazie anche ai contributi datemi da tanti di voi.

E non mi dispiace che quando arrivo al Borgo e mi ritrovo a passeggiare per la Via Maestra o ad entrare in un bar qualche amico/a mi saluta:

’’Toh, ecco M’Arcordo..!.” seguito dall’immancabile

”Ma quando sei arivato? E quando arparti?”

So che il formato del nuovo programma è differente e offrirà nuovi punti di vista e sopratutto tante nuove storie e poi c’è tanto da dire, mica so tutto io!

Forse corro solo il rischio di passare per un vecchio permaloso e pedante solo perchè son presuntuoso e avrei voluto esser riconusciuto nella presentazione, tutto il mondo è vanità.

Conosco il cittino, gl’ivo deto la prima pocciata e poi sono un babbo protettivo e come tale temo che venga solo affiliolato.

Ai tempi dell’epica cena “Veglia che s’arbei” nella piazzetta di Santa Marta, (30 agosto 2012, per me è sempre importante identificare date, luoghi e persone) alla fine del mio breve intervento, dissi a quei più di trecento Borghesi presenti:

“Il Borgo non esiste, il Borgo sete voi!”

Dopo pensai che sarebbe stato meglio se avessi detto.

“… il Borgo semo noi”

Ma ora, ripensandoci, credo che sarebbe stata solo un’illusione. Io son via da troppo tempo e la mia visione è distorta e rimpicciolita, come quando se guarda con un cannocchiale al rovescio.

Come mi sento? Diciamo un un po’ triste. Mi sento lasciato de fori, non mi sento in quel “noi” in cui speravo.  Solo una persona si è fatta avanti, l’altra non abita al Borgo, per dirmi “… te fregano …” il citto. O almeno per domandarmi se ne sapevo qualcosa.

Ho scritto questo per sfogarmi.

E non ho alcuna intenzione di iniziare polemiche, non sarebbero giusto e non servono a niente.

E senza false ipocrisie se questo progetto serve a salvare la storia e ricordi del Borgo  avrà raggiunto il suo obbiettivo e non mi rimane che dire.

“Buona Fortuna!”

E che il cittino continui a crescere, bello, grande e sopratutto intelligente.

6 dicembre 2013, Marblehead, MA USA

PS del 14 dicembre:

Alora citti moh ve dico la mia a proposito del M’Arcordo-Gate (come l’ha chiamato Olinto).

Penso che si è scritto abbastanza, forse troppo, in proposito. Non nego che la solidarietà ricevuta mi ha in qualche modo consolato, ma ora penso che sia meglio chiudere l’argomento.

Più se ruma e più puzza.

Dico solo che il tutto non è stato gestito come avrei voluto, e poi alla fin fine si discute solo d’un nome, forse non è stata una scelta felice, come l’ha definita qualcuno, o almeno avrei preferito che si fosse approfondito il discorso e non due frasette veloci e senza seguito.in un chat.

Come mi è stato raccontato il formato della presenntazione è di certo differente e valido pe raggiungere il suo obbiettivo di pubblicizzare ed approfondire la storia delle nostre parti. E mi unisco nel lodare l’iniziativa, specialmente perche’ indirizzata ai giovani e con l’obbiettivo di coinvolgerli.

Scrivere la storia non serve a niente se poi non c’è nessuno che la legge.

Chiedo che se il mio nome, quello che ho arcontato ed il mio materiale fotografico verrano utilizzati me ne sia data notifica in anticipo e non a fatto compiuto. Non mi piace vedere delle mie foto ripubblicate senza darmi il credito dovuto, in fondo è solo semplice rispetto. E questo in passato è successo molte volte.

C’è stato chi, nello scrivere un libro di storia locale, ha semplicemente copiate ed incollato parti di miei M’Arcordo…  Nessun ringraziamento ed il mio nome non compariva in nessuna parte nel libro, anche se invano l’ho cercato.

La storia ci insegna, ma bisogna solo prendersi la briga di leggerla.

Darwin aveva nel cassetto da almeno vent’anni il manoscritto dell’ “Origine della Specie”, e per varie ragioni rimandava la pubblicazione. Sapeva che ci sarebbe stato un terremoto nel mondo scientifico e che i religiosi, incluso quella bigotta di sua moglie, avrebbero scagliato l’anatema nei suoi confronti. Un giorno ricevette un pacco. Wallace gli aveva inviato il suo manoscritto, dove indicava di aver raggiunto le medesime conclusioni sulla selezione naturale. Darwin non poteva più procastinare, in poche settimane pubblicò il suo lavoro. Wallace si era ritirato da parte e pubblicò solo dopo di lui.

Non sono Darwin, ma devo seguire il suo operato.

Sto lavorando sul mio M’Arcordo… il libro è già scritto. Ho bisogno di metterlo in ordine e sto già lavorando con un editore. Voglio pubblicare il libro e presto. Debbo esser onesto con me stesso e con gli altri nel dire che forse mi ci voleva tutto questo M’ArcordoGate per damme ‘no spintone.

E tutto questo  serve anche ai produttori del nuovo programma, con tutte  queste chiacchiere, scommetto che l’interesse e di conseguenza l’afflusso di gente sarà ancora più rilevante.

Per non avere equivoci e indebite appropriazioni, il nome “M’Arcordo-gate” appartiene ad Olinto e m’arcomando tutti in guardia, se no ci inchioda con tre rime al vetriolo!

                                                                      

ftbraganti@verizon.net

Facebook: Fausto Braganti

Skype:       Biturgus (de rado)

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