(postscritto di eventi successi un po’ prima) -novembre del 1968-
Alla fine di questo mio M’Arcordo avevo chiesto ad un ipotetico possibile lettore o lettrice se si ricordava d’una lettera che io avevo scritto a suo tempo su questo memorabile, almeno per me, week-end ad Ostenda. Ancora non ho ricevuto nulla, ma non mi scoraggio: ancora spero che salti fuori. Altrimenti la prossima volta che artorno al Borgo glielo chiedo.
Ma sono stato fortunato, anzi fortunatissimo, in un altra maniera.
Una cara amica, Marta Trivella della Villa Fatti, che incotrai a Londra poche settimane prima del viaggio, credo che fosse venuta per studiare l’inglese, ha ritrovato delle lettere che scriveva ai suoi genitori. Marta dopo aver letto il mio “M’Arcordo” mi ha scritto ed ha aggiunto queste tessere al mio mosaico.
Prima di partire per Londra aveva contattato la mi’ mamma chiedendole se c’era qualche cosa che poteva portarmi. Questa le aveva consegnato un pacchetto e così ci incontrammo.
<< Caro Fausto,
per una serie di circostanze tutt’altro che allegre ho ritrovato le lettere che scrivevo ai miei quando ero a Londra nel novembre/dicembre 1968. Ci sono dei brevi pezzi che ti riguardano: descrivono gli incontri avuti con te in quell’occasione ma dimostrano anche quanto, da vera stupidotta qual’ero, nonostante avessi ormai vent’anni, non mi facevo per niente i fatti miei e
spifferavo quelli tuoi ai miei genitori senza il minimo pudore! Richiedo per questo un perdono postumo e la tua indulgenza. Devo dire che descrivono fatti di cui ricordo ben poco, ma immagino che siano veri, me lo confermerai se ne hai voglia. Un brano in particolare mi ha fatto sorridere, dato che parla del tuo week end a Ostenda, oggetto di recenti M’Arcordo… Ti trascivo i brani che ti riguardano, non ti arrabbiare, ormai non serve piu’; ti assicuro che invecchiando ho imparato a farmi i fatti miei!
1) “data imprecisata, tra il 14 e il 22 novembre 1968: …..alla stazione Victoria e lì ho trovato il Faustino tutto ben vestito perché era uscito proprio allora da scuola. E’ stato molto contento di vedermi e di indossare subito il suo colbacco (quello stesso che porto nella foto con Anna ad Ostenda, me l’aveva riportato Elio Mezzabotta dalla Russia). Dopo siamo andati ad una mostra di macchinari per l’edilizia, non perché ci interessasse la cosa, ma perché Fausto aveva lì un’amica che ci avrebbe fatto bere gratis (insegnante senza molti soldi e quindi scroccone avevo accettato questo invito con la speranza di libagioni da una delle mie studentesse, che lavorava ad una fiera ad Olimpia). E’ stato molto divertente perché ci ha offerto solo una birra e abbiamo dovuto chiacchierare con un grosso signore, industriale credo, per un’oretta buona e Fausto era molto scocciato. Quando ci siamo sganciati siamo andati in un localino a mangiare un orribile pranzo inglese (conferma che gli inglesi non sanno cucinare, non ho la minima idea dove potesse essere ‘sto posto}. Così ci siamo rifatti la bocca aprendo il pacco del panforte sul
tavolo del ristorante mentre tutti ci guardavano torto. Dopo siamo andati a bighellonare in Portobello Road (questo conferma che era un sabato, giorno del mercato, eravamo vicinissimi al mio appartamento). E’ un posto matto, con un sacco di gente strana che vende le cose più dispratae…….Fausto ci ha comprato un cappotto
militare, lungo e col doppiopetto (lo pagai 4 sterline ed era parte della divisa della Civil Defens, l’etichetta diceva che era stato prodotto nel 194, l’anno che son nato, ed anche questo é nella foto ad Ostenda. Ancora ce l’ho su in soffitta), e così appare molto “Hippie” anche lui!……..Ho visto anche la stanza di Fausto e ho conosciuto dei suoi amici spagnoli, (due ragazze ed un ragazzo, stavano al secondo pieno della casetta in Westbourne Park Road. Avevamo il bagno in commune, con gran problem logistici, sul pianerottolo delle scale) molto in chiave con l’ambiente, come lui del resto. Sempre giracchiando siamo andati in King’s Road dove lui aveva un appuntamento con la Roberta in uno strano negozio (The Drugstore, gran posto alla moda. Ne ho parlato anche nel M’Arcordo di quando ho incontrato il gruppo di Borghesi nell’estate del ’70, dove fu girata una scena di “Clockwork Orange”)…….., però era tardi e son dovuta andarmene senza vedere quella che pare sarà la futura signora Braganti! (non lo é diventata! Per fortuna, credo) Povero Faustino!
E’ fra due fuochi e ha una voglia matta di buttarsi in mezzo a uno dei due ma non sa decidere quale è meglio. L’altro fuoco è una ragazza tedesca che è venuta a cercarlo anche al Borgo (???). L’ho trovato bene anche se un po’ dimagrito. Tutto sommato credo che senta la mancanza di un po’ d’aria di casa anche se non lo ammette…..”
2) “29 novembre 1968: …Fausto mi telefonó la sera stessa che avevate telefonato voi e mi fece fare quattro risate. Domenica va a Ostenda a trovare una ragazza. Ha detto che non sa proprio decidersi e che sta diventando matto. A me sembra che più matto di così non possa diventare, povero Faustino, se vuole addirittura sposarsi ha raggiunto il colmo della pazzia! ”
E dopo queste perle di stoltaggine pura, ti saluto con affetto,
Marta >>
Varie sono state le emozioni che ho provato leggendo questa e-mail. Prima di tutto un senso di sorpresa di riscoprire eventi personali rivisti da una differente prospettiva. Poi ci sono eventi dimenticati che resuscitano miracolosamente nei più precisi dettagli. Che cosa strana la memoria! Mi son ricordato d’aver visto un uomo in tight con la tuba che parlava con un capellone hippie alla stazione Vittoria, mentre aspettavo Marta. Niente di impotante per me, ma forse la conversazione era importante per loro.
Un particolare mi ha fatto venire dubbi sulla mia memoria, quando Marta dice che la ragazza tedesca era venuta al Borgo a cercarmi. Se le ho raccontato questo dettaglio vuol dire che io sapevo giá che Anna aveva fatto viaggio prima del nostro incontro ad Ostenda. Forse me lo aveva scritto e quella sera al ristorante mi face vedere la foto della mia casa, quella fu la sorpresa e non la storia del viaggio.
Non é il momento di discutere il valore della memoria e di quello che ricordiamo o meglio, di quello che vogliamo ricordare. Forse ’n’altra volta.
Nota conclusiva.
L’e-mail di Marta mi ha fatto pensare. Una volta si scrivevano lettere, una volta si conservavano le lettere. E qualche volta si ritrovano le lettere e si rileggono.
Oggi si mandano e-mails, istant messages e si scrivono messaggi col telefono. Oggi ci telefoniamo in continuazione.
Questa é l’era della comunicazione totale e globale e domani non ci rimarrá niente da ritrovare e da rileggere.
25 gennaio 2009, Marblehead, MA USA
Fausto Braganti
ftbraganti@verizon.net
Facebook: Fausto Braganti
Skype: Biturgus (de rado)

Westbourn Park Road, la mia casa la prima sulla destra, credo.
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