Stamane nel chat di Facebook ho trovato un messaggio, era arrivato nel mezzo della notte per me, era l’alba a Sansepolcro. Qualcuno, meglio qualcuna, si sveglia presto.
<<ohhh Fausto!!! Al Borgo te stanno fregando la paternità di m’arcordo!!!>>
Ho voluto interpretare tutti quei punti esclamativi come un grido dall’allarme, di dolore come se me rubassero un cittino. Era un’amica che da lontano me berciava per avvisarmi d’un’imminente catastrofe. Non esageriamo! Ma lei non era stata la prima. Nel mezzo della notte precedente avevo ricevuto un’email da un’amica che come me abita lontano dal Borgo, dove mi si chiedeva se lo sapevo che ci sarebbe stato un programma di nome “m’arcordo”. Si, lo sapevo. O meglio avevo letto come tanti l’invito alla presentazione del programma.
In realtà c’erano stati alcuni brevi contatti in un chat con l’autore nel settembre scorso, in cui m’aveva informato della sua idea per un futuro programma di storia, di memorie di Sansepocro che aveva in mente. Non ci fu seguito o alcuna ulteriore comunicazione. Ed io me n’ero quasi dimenticato, succede con l’età.
Ma io non son mica il babbo di M’Arcordo… ora ripensandoci diciamo che l’avevo adottato, ma si può adottare un nome?
M’arcordo quando ho cominciato ad arcordamme, ai tempi del Ghiozzo, e son passati più di cinque anni. Dopo più di 700 pagine di memorie mie e d’altri, dopo quasi 100.000 visite nel mio blog, ancora credo quello che scrissi nella prima pagina sia valido:
La storia è fatta di persone, di pensieri e di sentimenti. Le date e gli anniversari ce li ricordano, ce li fanno sentire vicini e riescono ad accomunarci con chi ci ha preceduto e ci ha poi lasciato. Sta a noi scegliere quelli che vogliamo che continuino a vivere con noi. E quando questa nostra memoria collettiva sarà perduta, moriranno con noi!
Questo è l’obbiettivo di questa rubrica “M’Arcordo…”. Ricordare persone e fatti che ci sono cari, perchè ci hanno colpito, e proprio ricordandoli cercheremo di farli rivivere. Forse non è altro che un’illusione d’aver con loro un momento d’ immortalità.
Spero inoltre che le mie memorie personali siano da stimolo ad altri per condividere le loro con chi ci voglia leggere. Ecco, assieme possiamo creare la nostra memoria collettiva.
La memoria personale arricchita da quella collettiva non appartiene a tutti, ma solo a quelli con cui la vogliono condividere e poi saranno questi a coltivarla.
Ecco perchè M’Arcordo… de babbi e de mamme ce n’ha parecchi e questo è il bello e bisogna sostenerci a vicenda, così il cittino cresce bene in bellezza e salute.
Ripeto: non ho nessun diritto sul nome “m’arcordo”, ma voglio pensare che M’Arcordo… in qualche maniera l’avevo adottato per primo, ed il cittino è venuto su bene grazie anche ai contributi datemi da tanti di voi.
E non mi dispiace che quando arrivo al Borgo e mi ritrovo a passeggiare per la Via Maestra o ad entrare in un bar qualche amico/a mi saluta:
’’Toh, ecco M’Arcordo..!.” seguito dall’immancabile
”Ma quando sei arivato? E quando arparti?”
So che il formato del nuovo programma è differente e offrirà nuovi punti di vista e sopratutto tante nuove storie e poi c’è tanto da dire, mica so tutto io!
Forse corro solo il rischio di passare per un vecchio permaloso e pedante solo perchè son presuntuoso e avrei voluto esser riconusciuto nella presentazione, tutto il mondo è vanità.
Conosco il cittino, gl’ivo deto la prima pocciata e poi sono un babbo protettivo e come tale temo che venga solo affiliolato.
Ai tempi dell’epica cena “Veglia che s’arbei” nella piazzetta di Santa Marta, (30 agosto 2012, per me è sempre importante identificare date, luoghi e persone) alla fine del mio breve intervento, dissi a quei più di trecento Borghesi presenti:
“Il Borgo non esiste, il Borgo sete voi!”
Dopo pensai che sarebbe stato meglio se avessi detto.
“… il Borgo semo noi”
Ma ora, ripensandoci, credo che sarebbe stata solo un’illusione. Io son via da troppo tempo e la mia visione è distorta e rimpicciolita, come quando se guarda con un cannocchiale al rovescio.
Come mi sento? Diciamo un un po’ triste. Mi sento lasciato de fori, non mi sento in quel “noi” in cui speravo. Solo una persona si è fatta avanti, l’altra non abita al Borgo, per dirmi “… te fregano …” il citto. O almeno per domandarmi se ne sapevo qualcosa.
Ho scritto questo per sfogarmi.
E non ho alcuna intenzione di iniziare polemiche, non sarebbero giusto e non servono a niente.
E senza false ipocrisie se questo progetto serve a salvare la storia e ricordi del Borgo avrà raggiunto il suo obbiettivo e non mi rimane che dire.
“Buona Fortuna!”
E che il cittino continui a crescere, bello, grande e sopratutto intelligente.
6 dicembre 2013, Marblehead, MA USA
PS del 14 dicembre:
Alora citti moh ve dico la mia a proposito del M’Arcordo-Gate (come l’ha chiamato Olinto).
Penso che si è scritto abbastanza, forse troppo, in proposito. Non nego che la solidarietà ricevuta mi ha in qualche modo consolato, ma ora penso che sia meglio chiudere l’argomento.
Più se ruma e più puzza.
Dico solo che il tutto non è stato gestito come avrei voluto, e poi alla fin fine si discute solo d’un nome, forse non è stata una scelta felice, come l’ha definita qualcuno, o almeno avrei preferito che si fosse approfondito il discorso e non due frasette veloci e senza seguito.in un chat.
Come mi è stato raccontato il formato della presenntazione è di certo differente e valido pe raggiungere il suo obbiettivo di pubblicizzare ed approfondire la storia delle nostre parti. E mi unisco nel lodare l’iniziativa, specialmente perche’ indirizzata ai giovani e con l’obbiettivo di coinvolgerli.
Scrivere la storia non serve a niente se poi non c’è nessuno che la legge.
Chiedo che se il mio nome, quello che ho arcontato ed il mio materiale fotografico verrano utilizzati me ne sia data notifica in anticipo e non a fatto compiuto. Non mi piace vedere delle mie foto ripubblicate senza darmi il credito dovuto, in fondo è solo semplice rispetto. E questo in passato è successo molte volte.
C’è stato chi, nello scrivere un libro di storia locale, ha semplicemente copiate ed incollato parti di miei M’Arcordo… Nessun ringraziamento ed il mio nome non compariva in nessuna parte nel libro, anche se invano l’ho cercato.
La storia ci insegna, ma bisogna solo prendersi la briga di leggerla.
Darwin aveva nel cassetto da almeno vent’anni il manoscritto dell’ “Origine della Specie”, e per varie ragioni rimandava la pubblicazione. Sapeva che ci sarebbe stato un terremoto nel mondo scientifico e che i religiosi, incluso quella bigotta di sua moglie, avrebbero scagliato l’anatema nei suoi confronti. Un giorno ricevette un pacco. Wallace gli aveva inviato il suo manoscritto, dove indicava di aver raggiunto le medesime conclusioni sulla selezione naturale. Darwin non poteva più procastinare, in poche settimane pubblicò il suo lavoro. Wallace si era ritirato da parte e pubblicò solo dopo di lui.
Non sono Darwin, ma devo seguire il suo operato.
Sto lavorando sul mio M’Arcordo… il libro è già scritto. Ho bisogno di metterlo in ordine e sto già lavorando con un editore. Voglio pubblicare il libro e presto. Debbo esser onesto con me stesso e con gli altri nel dire che forse mi ci voleva tutto questo M’ArcordoGate per damme ‘no spintone.
E tutto questo serve anche ai produttori del nuovo programma, con tutte queste chiacchiere, scommetto che l’interesse e di conseguenza l’afflusso di gente sarà ancora più rilevante.
Per non avere equivoci e indebite appropriazioni, il nome “M’Arcordo-gate” appartiene ad Olinto e m’arcomando tutti in guardia, se no ci inchioda con tre rime al vetriolo!
ftbraganti@verizon.net
Facebook: Fausto Braganti
Skype: Biturgus (de rado)
dicembre 6, 2013 alle 11:02 am |
ciao Fausto, sapevo di questo imminente parto, ma non ti ho detto niente perché assolutamente non la considero una concorrenza, perché i tuoi m’arcordo non attraggono per il nome, ma per l’anima che vi si intravede, la stessa cronaca che ci racconti è addomesticata dalle tue lenti colorate e pertanto ti dico : continua a scrivere !!!!!
dicembre 6, 2013 alle 1:04 PM |
Grazie Giuliana, in tutte le situazioni c’e’ un lato positivo, basta cercarlo che poi alla fine si trova. Infatti Pascale mi ha piu’ o meno detto cosi: ecco e’ l’ora di mettere in ordine i “M’Arcordo…” trovare un editore, uno vero, professionista, e pubblicare il libro. Voglio vedere il libro di carta.
Ecco la mia nuova risoluzione. Il libro e’ gia’ scritto, c’e’ bisogno di ripulirlo e lo faro’. Grazie ancora cara, da sempre ti ho sentito e sei stata vicino.
dicembre 10, 2013 alle 5:18 am |
non ti preoccupare, il merito di aver creato il format è tuo, ma sopratutto di aver fatto riscoprire a molti di noi ricordi che si erano assopiti, un abbraccio, Dando
dicembre 10, 2013 alle 8:49 am |
Grazie Dando, avere ritrovato tuo babbo e di consequenza tutti voi e’ stato di certo uno dei piu’ bei risultati dei miei M’Arcordo…
dicembre 11, 2013 alle 12:50 PM |
Caro Fausto, vedo con piacere che hai cominciato a ripubblicare i tuoi m’arcordo e questa novità, non dico di una concorrenza, ma di un inserimento nello scambio di queste “cronache di poveri amanti” di ricordi personali e lontani un po’ mi sorprende, ma anche no.
Col dovuto rispetto sembra quasi la storia del telefono, Meucci l’ha inventato e Bell, mi pare, ci ha fatto i soldi. Sono daccordo con Giuliana Casi su questa situazione, in effetti l’iniziatore sei tu che sei riuscito a stimolare anche altri ad evidenziare lontani ricordi di storie personali, peraltro sempre con stile garbato e non invadente. Comprendo benissimo il paragone del cittino, credo che noi tutti che scambiamo i nostri m’arcordo con te ci sentiamo un po’ i suoi zii con l’affetto che di conseguenza gli portiamo.
Se tu vuoi giungere alla pubblicazione di un libro credo che sia il momento giusto, perchè vedi, il cittino crescerà meglio con l’affetto del proprio genitore naturale che con quello di uno adottivo, con tutto il rispetto per questo nobile istituto. Comunque tu continua coi tuoi m’arcordo, ci sono di stimolo e di riflessione, e ci fanno anche compagnia, quindi mi auguro che prima di Natale ci sia un altro tuo intervento. Se così non fosse abbiti gli Auguri più affettuosi da me e mia moglie.
Giovanni
dicembre 12, 2013 alle 4:46 PM |
Ciao Fausto.
Riconosco che per mia natura sono abbastanza impulsivo e quindi sono “andato in bestia” quando ho visto la locandina della presentazione del “m’arcordo” alla Biblioteca di ieri sera … L’iniziativa sul tuo blog con le centinaia di M’Arcordo che hai pubblicato sono una sorte di marchio di fabbrica ormai da anni, e sono state per te un modo tendere le mani verso il tuo Borgo e per ricercare contatti, e per noi un momento di riscoperta e di approfondimento delle nostre radici.
Ho trovato quindi a dir poco disdicevole, questo modo di procedere, privo di scrupoli e di rispetto verso di te e verso la sensibilità di chi, come me, … come NOI(!), grazie a te a riscoperto il gusto di approfondire le proprie radici storiche e culturali.
Purtroppo caro Fausto, qui al Borgo sembra ormai diventato un vezzo, quello di PLAGIARE le iniziative altrui, pensando non solo di averne il diritto, ma di essere più capaci di chi ha iniziato prima di te.
Il tutto senza chiedere o offrire la propria disponibilità a collaborare, ma semplicemente salendo sopra i piedi di chi già sta occupando uno spazio, senza tanti scrupoli e senza alcuna remora.
Non vado oltre. Per me il M’arcordo è il tuo blog, … sei tu!!!
E chi vuole percorrere il viottolo che tu hai tracciato sul NULLA che preesisteva alla tua iniziativa, abbia almeno la decenza di adottare un altro nome!
Un abbraccio.
Gian Domenico
p.s. aspettiamo il tuo libro “M’ARCORDO” … e siamo in tanti !
dicembre 14, 2013 alle 7:25 PM |
Carissimo Fausto, è con l’amarezza nel cuore che ho appreso l’infelice iniziativa che porta indegnamente il nome della tua creatura . Devo esser sincero, non ho vista la prima proiezione di questo ” format “, ma non mi interessa neanche veder la seconda ….non mi interessano i copiaticci, rivisti e rielaborati ! Tutti amiamo il Borgo così com’è ….molti non hanno capito come si fa , ma non importa ….ci sarà sempre qualcuno che ci insegnerà, che ci aprirà il varco come hai fatto tu con i tuoi “M’arcordo “… ei di questo i Borghesi “docche ” te ne sono grati ! Grazie Fausto ….a presto .