129 M’Arcordo… la mia visita al Borgo.

partendo d'Arezzo verso Roma

partendo d’Arezzo verso Roma

Alora citti so’ arpartito.

Tutta una vita che arparto e artonno, finché dura. Che lutti, dicivano i vecchi.

Quante volte ho visto quei binari che scivolano via dalla porta ‘n fondo al treno sempre col vetro sporco! E sempre con una malcelata malinconia, verrà pure un’ultima volta, inevitabile.

Ogni viaggio ha una ragione. Diciamo che l’obbiettivo di questo non era quello di mangiare i tartufi anche se poi amici cari hanno voluto porre fine al mio lungo digiuno. E l’hanno fatto alla grande, con tanta generosità. Ringrazio la Morena e Silvano, sempre coadiuvati da Gianna e da Silvio, e poi la Michela ed Alfredo per delle cene memorabili. Quest’ultimo mi ha dato anche un’erudita lezione di tartufologia, che mi ha accompagnato in un viaggio ideale dall’Umbria al Perigord, passando per Sansepolcro ed Alba senza dimenticare la Borgogna. Ho cercato di rimanere obbiettivo, di rimanere neutrale. Bianchi o Neri? Che Dante fosse per i Bianchi (Guelfi) quando fece la sua scelta di parte? Ho poi scoperto che anche Pellegrino Artusi era della fazione dei Bianchi.

tartufi, peccato, non potete sentire il profumo

tartufi, peccato, non potete sentire il profumo

Ma andiamo al sodo.

La ragione del viaggio era quella di finalizzare la pubblicazione del libro “M’Arcordo…” E con l’aiuto di Anna Di Veroli ho raggiunto l’obbiettivo. C’è ancora da fare, ma direi che son soli dettagli. La sua cura attenta del testo e del contenuto è stata fondamentale per la realizzazione del progetto. E non va dimenticato che, anche se presi da tanto lavoro, Anna non ha trascurato un ottimo gulasch che una sera mi ha offerto per cena. Anna ne ha di esperienza: infatti ha scritto e pubblicato vari libri e trattati ed il suo ritmo di lavoro non va sottovalutato, non si scherza con una che ha corso anche la maratona di New York.

Conto di far la presentazione a primavera.

I miei “M’Arcordo…” non erano nati con l’idea di poi metterli in un libro, ma piuttosto come storie che si raccontano a veglia. Presero il via con il Ghiozzo e poi diventarono un blog, una specie d’antologia di memorie che quando scritte mi hanno dato l’illusione di raggiungere un momento d’immortalità. Son sempre un po’ come il mio quasi omonimo Faust che voleva tanto fermare il tempo che vendette l’anima al diavolo. Non preoccupatevi, non ho fatto nessun patto demoniaco.

In sei anni ho messo assieme più di 800 pagine di memorie, ed il contributo di Anna nel selezionarne una parte da trasformare in un libro che non fosse un tomo illeggibile è stato fondamentale e non facile. Anna aveva il vantaggio di non essere di Sansepolcro, anche se adesso ci vive da anni, lei ha dimostrato l’obbiettività ed il rigore necessario nel selezionare le parti in una maniera logica ed organica da formare dei capitoli. Ci siamo concentrati su storie prettamente Borghesi.

Poi vedremo come va, il materiale c’è per altri possibili libri, dopo tutto voglio che la strega di Londra, che non bruciò in un rogo, e la vergine d’Ostenda, che non finì in un altare, abbiano il loro doveroso riconoscimento.

la luna fra i campanili di Sansepolcro

la luna fra i campanili di Sansepolcro

Questi otto giorni son passati veloci e dalla Torre d’Uguccione ho avuto anche lo spettacolo inaspettato d’una splendida luna e che sorgeva fra i campanili.

Le dimensioni del maestoso albero di Natale in piazza mi hanno sorpreso, ma dove l’hanno trovato e come han fatto a trasportarlo? Questa è stata la mia prima domanda, e poi quanto sarà costato? Quando ne ho poi scoperto la storia ho davvero sorriso. Dopo tutto non è venuto da lontano e non è costato nulla, ma anche portarlo per un percorso d’un paio di chilometri non deve esser stato facile. Parlando poi con alcuni protagonisti dell’impresa la mia ammirazione è aumentata. Avrei tanto voluto vedere infilarsi sotto l’Arco della Pesa. Ma non tutti la pensano come me, ed anche questo è normale. Una sera tornando a casa ho visto un gruppo d baldi giovani che giocavano con una palla da rugby in piazza intorno all’albero. Ho poi scoperto ch’erano tedeschi, d’Anghiari! Un’altra sorpresa che mi ha fatto sorridere, sorridere fa bene alla salute.

Gli inviti, gli incontri cordiali si son moltiplicati ad ogni angolo e purtroppo non ho potuto accettare tutti gli inviti che mi son stati fatti. Speriamo alla prossima, anche perché il mio dottore non sarebbe d’accordo, infatti ha scoperto che ho il colesterolo alto, mai avuto prima. La mia partenza anticipata mi ha impedito d’andare ad una cena del gruppo delle Centopelli e mi dispiace e non solo per quello che non ho mangiato ma per non aver rivisto tanti amici.

Ma dalla Giuliana ci sono andato ed i suoi ravioli sono come quelli che avrebbe fatto la mi’ mamma. Non

la Giuliana nel suo regno incontrastato di cucina Borghese

la Giuliana nel suo regno incontrastato di cucina Borghese

posso chiedere di meglio.

Le lamentele sulla situazione economica, sulla crisi sono state uno dei temi comuni che mi hanno seguiti in tante conversazioni. Non posso far commenti, non vivo nella realtà italiana di tutto i giorni ed un mio giudizio sarebbe del tutto futile, gratuito ed inutile. Di crisi e di problemi ce ne sono abbastanza anche qui negli Stati Uniti, magari differenti ma ci sono. Qui sparano!

Ma un commento lo posso e lo voglio fare a quelli che amano tanto ripetere che:

“Si stava meglio quando si stava peggio.”

Penso che loro se ne sono scordati di come si stava, oppure non c’erano quando si stava “meglio”, e non bisogna andare troppo indietro nel tempo, diciamo cinquant’anni fa. Chi si ricorda che cosa erano i geloni? Son passati di moda. E quante povere bettole c’erano da Piazza a Porta Romana che vendevano vino cattivo ed annacquato? La settimana scorsa da Piazza al Teatro Dante ho contato cinque negozi di moda eleganti.

La lista sarebbe lunga, ma mi fermo qui. Ognuno tragga le conclusione che vuole. Ha sempre ragione Giulio Cesare “Gli uomini spesso credono in quello che vogliono.” (FERE LIBENTER HOMINES IN QVOD VOLVNT CREDVNT)

 

Vi terrò informati a proposito del libro.

E non dimenticate di votare per l’albero più bello in vetrina. Io l’ho già fatto. La democrazia non sarà un sistema perfetto, magari lo fosse, ma considerando le alternative è il meno peggio, come diceva Winston Churchill.

Ed ora cari Borghesi vi abbraccio forte, e Buone Feste!

 

 

18 dicembre 2014, Marblehead, MA USA                                                                                        

 

ftbraganti@verizon.net

Facebook: Fausto Braganti

Skype:       Biturgus (de rado)

 

 

 

 

 

9 Risposte to “129 M’Arcordo… la mia visita al Borgo.”

  1. Rina Maslow Says:

    Congratulazioni e complimenti Fausto per il tuo “M’arcordo” che finalmente verra pubblicato come veramente se lo merita. Non vedo l’ora di poter comprarlo. Facci sapere quando sara in vendita. Buon Natale e Felice Capodanno a te e tutti i tuoi familiari.
    Rina

  2. giudig Says:

    Penso proprio che questo libro di “m’arcordo” debba trovare posto in casa mia! E’ troppo importante non perdere nulla di quello che accadde nel nostro “Borgo”. Questo post, Fausto, mi è proprio piaciuto. C’è una vena malinconica della vita trascorsa e un attenta analisi dei fatti che ora accadono. E non accadono per caso. Buone feste nel continente americano al borghese “docche” e un arrivederci presto. Gigiù Liana da Borgo

  3. Olinto Gherardi Says:

    Ciao Fausto, deduco che tu sia riuscito a spedire il pacco alla posta dove ti ho lasciato qualche giorno fa,visto che sei ripartito per l’ennesima volta ^_^…..grazie per questo M’arcordo di recente storia e grazie per gli aggiornamenti sul libro in cantiere, aspetto con impazienza che venga pubblicato per avere in casa un po’ di storia verace del Borgo,quella che conosco solo per sentito dire, finalmente raccontata da chi l’ha vissuta di persona in molti suoi passaggi;credo che affidarti ad Anna sia statala scelta migliore che potevi fare,conoscendo la sua professionalità ed il suo interesse per il Borgo da non borghese.
    Ti Auguro Buone Feste a te e famiglia,aspettando che torni a trovarci, un saluto ed un abbraccio,Olinto ^_^

    • Fausto Braganti Says:

      ed io ringrazio PROPRIO te, dopo le nostre conversazioni ed il lavoro che aveva fatto con te ho deciso di rivolgermi a lei perche’ mi aiutasse. Buone Feste anche a te Olinto ed a tutta la tua famiglia, un abbraccio e tanti cavallucci, panforti e torroni

  4. enzo bruscantini Says:

    ho già raccolto tutti i tuoi “m’arcordo” in un file testo, che rivedo frequentemente. Avevo intenzione di organizzarlo a mio uso e consumo, dando anche una sequenza temporale a ciò che racconti. Ma non c’è dubbio che ora dovrò comprare il libro, ed attenermi alla selezione ed impostazione tua e di Anna. Il regalo più bello che ho avuto da te è comunque il fatto di avermi ricordato che sono nato e vissuto 19 anni al Borgo. Tanti auguri per le prossime festività e per tutto il resto. Enzo.

    • Fausto Braganti Says:

      Grazie Enzo, quello che mi dici mi fa sorridere, son content d’averti fatto questo dono che non era certo programmato, Credimi non e’ facile mettere dare ordine a quello che non ne ha, ed non aveva alcuna intenzione d’averne. Come ho gia’ detto I miei M’Arcordo… non sono altre che storie racconate a veglia.

  5. alessandra Says:

    ciaoooo!!!!
    Bene bene benissimo..il libro va fatto assolutamente!!!
    anche perché Fausto te per il Borgo sei come la tour Eiffel a Parigi o la Mole Antonelliana a Torino. Insomma sei una certezza.
    Abbiamo bisogno dei tuoi M’arcordo scritti con estrema precisione , un pizzico di ironia e grande attaccamento a sto nostro Borgo.
    Me pare che …gni se vole tutti parecchio bene!
    un abbracccione 🙂
    alessandra

  6. Giovanni Dionisi Says:

    Sono veramente contento di questa notizia riguardante la pubblicazione di un libro sui m’arcordo e ti faccio i migliori auguri per una conclusione positiva della vicenda. Credo che sarà un pò come il retaggio del Borgo e farà bene soprattutto ai giovani, perchè non si va avanti senza guardarsi indietro e molti, forse troppi, attualmente non lo fanno. Vedo che in questa tua ultima visita sei stato molto impegnato, ma alla prossima, se puoi, fammelo sapere, mi piacerebbe avere da te, direttamente, notizie circa il libro, della cui pubblicazione desidererei essere informato per tempo. Contraccambio l’abbraccio e gli auguri. A presto
    Giovanni

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